Blog: cosa ne pensano gli psicologi

L’anno scorso a dicembre è stato fatto un dibattito tra psicologi su cosa pensano dei blog gestiti dai professionisti della psicologia. Il Blog è stato definito un reality-sho della rete, uno spazio dove dar vita ai propri pensieri senza restrizioni, uno spazio che contiene emozioni come la gioia, l’amore, la rabbia, la desolazione…è quindi un modo per farsi conoscere e per conoscere gli altri, un modo per creare relazioni! Ed ecco che intervengono gli psicologi che si interessano del “caso” per analizzare, verificare, elaborare questa nuova modalità relazionale. Vediamo cosa ne pensano alcuni psicologi che sono intervenuti al dibattito: Maria Rita Parsi: « resto perplessa perché la Rete vuol dire assenza di vista, odore, suono. Il Blog è quindi una mediazione alla relazione. Hai le tue parole, ma non ti metti in gioco con il tuo aspetto, la tua voce, primo assoluto veicolo di comunicazione – la Parsi parla di “fantasmizzazione” del corpo, si assenza di fisicità. La Reta occasione per nascondere se stessi agli altri, per modificare la realtà; il web opportunità, conscia o inconscia, per mentire, inventare un ruolo, massimizzare l’espressione del narcisismo. Una fucina dell’ego». Giulietta Capacchione: « Persone che non avremmo avuto curiosità di conoscere per il loro aspetto, per la loro età, nel caso del Blog vengono approcciate in base al loro pensiero. L’aspetto non ha importanza, internet consente invece di abbattere la barriera fisica, di annullare un ostacolo al relazionarsi. Il narcisismo è nell’essere umano non si può dire che internet faccia ammalare di narcisismo, semplicemente tira fuori ciò che è in ognuno di noi». Condivido pienamente! Beatrice Toro: «aumenta il livello di narcisismo perché il blogger costruisce l’immagine di sé. Ma non è certo una patologia o un pericolo, è semmai una novità dei tempi. In questo senso, sotto il profilo clinico non ho mai notato eccessi causati dall’uso della Rete. Il narcisismo in Rete è tanto, ma se aiuta a uscire dall’autoreferenzialità conchiusa e porta a un’autoreferenzialità aperta grazie alla possibilità di comunicare con altri non ci vedo niente di male». Tonino Cantelmi: « Mi chiedo quale sia il livello di confronto in un Blog. Il confronto si stabilisce guardando negli occhi una persona. Non parlerei di relazioni, ma di pre-relazioni. Attraverso un Blog si può approcciare una persona, ma se all’approccio non segue l’incontro, allora è difficile pensare a una relazione. Ho conosciuto una professionista che fa grande uso della chat. Conosce persone, uomini, si entusiasma. Ma ogni volta che al dialogo in Rete segue l’incontro, il suo interesse nei confronti dell’altro decade completamente. In realtà, la gran parte degli incontri che si stabiliscono in internet rimangono virtuali». Può darsi, ma spesso nella realtà non riusciamo ad andare oltre le apparenze, oltre la fisicità, non riusciamo a guardare negli occhi VERAMENTE una persone, a guardargli l’anima. Mi viene in mente una frase che ho sentito tempo fa da un frate, che diceva che a volte le persone che si conoscevano durante la vita terrena, una volta riunite in Cielo, non si riconoscevano, perché solo anima…e, molte persone anche se vivono insieme una vita non si “vedono”. Giulietta Capacchione: «Il Blog è il discorso che una persona fa nella Rete e nel web non è mai un soliloquio. Persone con problemi di depressione anche grave sono state in grado di sostenere la loro condizione proprio grazie al ponte con il mondo che hanno potuto stendere attraverso internet» Tonino Cantelmi: « Pericoloso dirlo perché il blogger ci crede » Giulietta Capacchione: « Eppure, il Blog resta un veicolo straordinario per rimandare qualcosa di sé in modo consapevole, elaborazione del nostro pensiero. Esistono tante tipologie di Blog. C’è il Blog-terapeuta, luogo nel quale si esprime la sofferenza e si chiede una risposta di comprensione; esiste il Blog-analista, laddove si esce dalla parte narrativa del Blog, e si metacomunica il Blog stesso; ci sono i Blog che fanno recensioni e chiedono il parere al lettore; c’è il Blog relazionale, nel quale si chiede una certificazione di ciò che si scrive. “Il Blogger è una persona che ama scrivere e raccontarsi traduce il desiderio di avere un pubblico. E’ ricerca di conferme, necessità di autostima» Condivido pienamente e ammiro la tenacia di questa psicologia che, del resto, è una “blogger” anche lei! A proposito, gli altri lo sono? Veronica Simeone: « Il Blog è l’espressione delle tante identità del sé, riconoscibili al di là delle mediazioni perché resta una traccia inequivocabile e unica che ci rende, appunto, riconoscibili». Fonte: www.rai.it
Blog: cosa ne pensano gli psicologi Blog: cosa ne pensano gli psicologi Reviewed by Paola Romitelli on 09:52 Rating: 5

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